16 febbraio 2018

Black Panther

Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Ryan Coogler
Genere: Cinefumetto, Fantascienza, Azione
★★★ 😏

T'challa dopo la morte del padre deve dimostrare di essere il legittimo re di Wakanda. il Diciottesimo film dell MCU punta tutto sul Nero avendo ormai ottenuto la forza commerciale di permettersi qualsiasi rischio e diciamocelo punta anche in modo ruffiano a sfruttare questo suo "coraggio progressista" . Il film è un piacevole cinefumetto d'azione, i tre atti sono chiari, c'è presentazione mondo, momento All is lost e Infine il ritorno del Re, si aprezza il ritmo tribale dei tamburi e la messa in scena Etnica con un affascinante stile Retro-futuristico, piu che il protagonista ci si innamora quindi dell atmosfera, della sua assistente pelata badass, della sua sorellina tuttofare e di Andy Serkis, cosi bravo che avrei tanto voluto lui come antagonista principale invece del classico doppione malvagio. Con un titolo simile al gruppo terroristico xenofobo era inevitabile che il film parlasse di voglia di violenza e Orgoglio nero, in un gioco degli opposti Wakanda è un ricco regno chiuso che non vuole estranei e cosi il messaggio riesce ad essere sia macropolitico parlando dei problemi dell'Africa che urbano parlando delle tensioni fra Ghetti e comunità nere, ci prova insomma ad essere serio ma il messaggio resta piatto e si plasma in una blanda forma di rispetto per la rabbia e la voglia di rivalsa e sottolinea che l'unica strada possibile è attraverso il dialogo e la diplomazia. Alla fine dei conti il film diverte ma tolto il fascino da safari è la solita solfa marvel incapace di graffiare, tra rinoceronti, duelli machisti, auto che si ribaltano, guerra tra maschi e femmine succedono una marea di stupidate degne del titolo di cinefumetto ma nonostante questo fumo negli occhi finisce per essere lo stesso cibo con una spezia diversa, la computer grafica senza gravità fa sempre piu schifo e giuro non capirò mai perché in questo universo i dialoghi appaiono sempre cosi piatti e le scene d'azione cosi frivole e senza pathos, capisco poi il desiderio di un supereroe di bandiera razziale ma sinceramente preferirei un mondo dove non frega a nessuno quale sia il colore dei personaggi.

Nessun commento:

Posta un commento