Recensione Film
Anno: 2017
Regia: Ryoo Seung-wan
Genere: Prison movie, Guerra, Dramma
★★★ 😖
Musicista coreano viene incarcerato insieme alla figlia nell isola di
Hashima, una prigione-miniera controllata dai malvagi Giapponesi. Un
Prison Movie nazionalista che parte con immaginario da Shoah per poi
evolvere in tensioni politiche e momenti di guerra. Fare un film storico
credibile è sempre difficile e qua alcune scene appaiono piatte e molto
finte mentre altre funzionano bene a catturare un duro realismo,
sopratutto amo le scene dentro la miniera, Vediamo corpi nudi, sporchi,
sudati, si percepisce quella crudele atmosfera di grezza realtà che
inquieta e fa paura, di sicuro la regia è davvero buona, è dinamica,
l'uso dei gruppi, le reazioni, gli sguardi penetranti, funzionano i
piccoli ma significativi dettagli come una formica schiacciata, un voler
toccare la polvere che vola o una scheggia di legno nel piede ma anche
momenti potenti come quelli musicali e l'intera assemblea "sindacale"
con le candele in mano, Ryoo Seung-wan è bravo ma il suo problema è che
non riesce a contenersi, è un fiume in piena che esagera sempre e spacca
spesso gli argini, infatti qua l'umorismo presentato stona parecchio,
il nazionalismo sfiora l'odio di propaganda, il messaggio di lotta di
classe è fin troppo chiaro (c'è pure scala da alzare insieme) e nel
terzo atto esagera completamente con melodramma, slowmotion e
sparatorie. Ecco quindi che Il problema principale del film è che
succedono troppe cose, è un buon piatto ma troppo abbondante, sembra
assurdo dirlo ma nonostante duri solo due ore il film è troppo ricco di
contenuti, si fa fatica a stare dietro a tutto quello che accade, i
troppi dialoghi non danno tregua e il ritmo generale ne risente molto.
Un Film Pasticciato insomma, intrattiene e diverte ma anche confonde in
piu punti, ad esempio spunta nell assalto finale "L'estasi dell'oro di
Morricone", e non riesco a decidermi se è una mossa geniale o pigra,
alla fine credo che mi sia piaciuto ma penso sia solo mezzo riuscito,
alcuni potrebbero amare il dramma della prima parte e altri il ludico
caos della seconda, ma questo sbilanciamento di ritmo e toni gli
impedisce di brillare completamente.
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