23 febbraio 2018

MUTE

Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Duncan Jones
Genere: Fantascienza, Noir
★★ 😳

Nel futuro barista Muto cerca la fidanzata scomparsa. Uno Sci-Noir che prova con forza a colpire emotivamente ma finisce per annoiare per la sua piattezza generale, è uno di quei film che dispiace sinceramente che non sia venuto bene perché qualche idea forte c'è, alcuni elementi visivi sono interessanti, c'è una biblioteca fantastica, robo spogliarelliste, facce strambe e due o tre "furbate" narrative che mi piacciono molto come l'origine Amish del protagonista che lo isola dal futuro e l'ambiguità dell antagonista, ma la regia sembra amatoriale e frettolosa, cosi profondamente innamorata delle sue grandi idee e simbolismi che fallisce ad intrattenere. Sarà poi il digitale o la blanda fotografia ma tutto appare fintissimo, roba da generico corto di fantascienza, gli effetti visivi non convincono e l'intero futuro non ha niente da offrire essendo poco originale, sembra solo una brutta copia di quello di blade runner. il protagonista diciamo funziona nonostante sia muto e abbia continuamente la stessa espressione da cane bastonato mentre Paul Rudd si fa fatica a prendere sul serio, tutta la sua sottotrama annoia e rovina il pathos della ricerca della fidanzata, capisco che questo ambiguo gioco delle tre carte è tutto un modo per costruire un "grande" colpo di scena ma a mio parere rovina il ritmo generale della storia, che poi non vuole finire piu e sbrodola in una pessima conclusione giocando sulla tensione da stupro per le sorti di una povera bimba. Quello che dispiace di piu è che è un film senza un vero e forte messaggio, descrive male il percorso del maschio da amante a padre, un guerriero che senza la sua idilliaca femmina diventa un guardiano dei piu deboli, aveva delle grandi potenzialità ma finisce per essere piuttosto generico.

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