Recensione Film
Anno: 2017
Regia: Dave McCary
Genere: Dramedy, Storia di formazione
★★★ 😖
Ragazzo cresce guardando dei Filmati amatoriali dell orsetto Brigsby e decide di farci un film per chiudere la serie. Una storia di formazione che è una Dramedy intima e graziosa, è chiaro che la trama incarna una meta-narrativa che parla dei Millennials bamboccioni (come me) ossessionati e prigionieri dalla cultura pop che li ha manipolati e sfruttati per fini commerciali (e politici?) rinchiudendoli in una vera e propria bolla, quella che viene definita anche come l'Infantilizzazione culturale che si mangia ossessivamente il cervello di una grande fetta della popolazione incapace di uscire dal tunnel dell intrattenimento. Non è un caso quindi la presenza di Mark Hamill, il simbolo di star wars, uno dei franchise piu storici e ancora oggi venerato da molti come una religione, cosi il prodotto, l'ideologia, il personaggio, lo show, la figura idolatrata tanto amata è diventata negli anni un qualcosa di cosi intimo e personale che risulta difficile da scindere dalla propria individualità, richiamando anche la caverna di platone il protagonista decide di trasformare il trauma, lo strumento di Oppressione nello strumento di Espressione per essere finalmente libero mutando anche la Natura di cio che ama facendola propria arte. E a parte una assurda e palese pubblicità della coca cola (oggetto inutile del desiderio e simbolo del consumismo?) Il film ha un tono dolce amaro che funziona, non è eccezionale e ha grandi limiti di regia e scrittura presentando un dramma leggermente forzato ma l'orsetto c'è, l'icona è chiara e memorabile con un bellissimo filmato iniziale in vhs cosi trash e raffazzonato che è fantastico, anzi avrei tanto voluto vedere molte piu di queste clip durante tutto il film per stemperare la troppa romantica serietà con cui viene approcciato il tema, ma nel complesso risulta toccante.
Nessun commento:
Posta un commento