Recensione Film
Anno: 2013
Regia: Kim ki-duk
Genere: Psicologico, Dramma, Erotico
★★★★ 😅
Un ragazzo ha un Difficile rapporto con i suoi genitori che lo portano
ad avere problemi comportamentali e sessuali. Un film Muto, senza
dialoghi che vive tutto di forti immagini e sensazioni, nel silenzio
surreale si costruisce un dramma erotico e psicologico molto Freudiano,
la storia praticamente è un allegorico complesso Edipico dove i genitori
trasmettono al figlio tutte le loro frustrazioni e manie, questo per un
adolescente è una eterna condanna che porta ad un inquietudine e rabbia
Sado-masochistica che non permette all adulto che verrà di avere una
sana sessualità o capacità relazionarsi con altri. Certo, La camera a
mano a volte ha un sapore troppo rozzo e amatoriale, I silenzi sono
forzati e innaturali, il simbolismo del pene è forse troppo evidente e
il dramma diventa volente o nolente piu volte ridicolo ma è proprio
quest'approccio tragicomico e surreale che spruzza energia e vera voglia
di narrare, visto che non ci sono dialoghi le inquadrature sono tutte
piene di significato e la recitazione mi è davvero piaciuta, Kim ki-duk
chiaramente e uno dei pochi che ci prova sul serio a fare un cinema
impegnato prendendosi anche grandi rischi, qua con pochissimi mezzi e
senza nessuno stile vanitoso mostra in maniera onesta e asciutta delle
dinamiche psicologiche molto complesse, vediamo traumi e perversioni
create da genitori che non si rendono neanche conto di quanto fottono la
testa dei loro poveri figli.
Nessun commento:
Posta un commento