Recensione Film
Anno: 1975
Regia: Luciano Salce
Genere: Commedia, Satira sociale
★★★★★ 😄
Fantozzi è un impiegato che vive un esistenza tragica, Una commedia episodica strutturata in dieci storie che ci mostrano l'umile vita di un uomo qualunque, in un epoca dove si parlava continuamente solo della classe operaia, Villaggio crea una satira sociale che punta alla classe media ed il loro conflittuale rapporto con la classe dirigente, lui rappresenta tutti gli Impiegati maltattati e sfruttati che nonostante tutto restano Servili per mantenere il posto, anzi sognando una ricompensa, perennemente affascinati dal impenetrabile mondo altoborghese. Il film Ha molte ispirazioni, dal cinema muto ai corti animati come Quelli di PIPPO o i sofisticati film comici francesi, c'è comicita visuale e leggendarie storpiature del linguaggio (batti lei?) ma non è comunque nella tecnica che sta la qualità ma è piu nel sarcasmo, nel taglio puramente sadico e masochista del film, si ride di Lui, si ride con Lui, si ride per Lui, e grazie agli eventi surreali come le visioni mistiche, il distributore inequo o le Nuvole vendicative si crea perfettamente una situazione che sottolinea la pietosa e ingiusta condizione umana. Si apre con lui letteralmente murato vivo nel suo lavoro, Costretto a lavorare in un sottoscala, distrutto ogni giorno da una corsa olimpionica per timbrare il cartellino, un lavoro stressante da cui cerca un evasione ma è un svago sempre patetico e inadatto, lui visita dei mondi che non sono il suo, che non gli appartengono, la leggendaria patetica partita di calcetto è esemplare nel suo essere cosi una tragica iperbola di chi cerca fallendo di divertirsi, cosi come andare in campeggio, sciare, il cenone di fine anno, il tennis si rivelano solo altri disastri per un uomo che fa sempre qualcosa di gruppo che non ama veramente. L'episodio che piu mi colpisce e l'apice del film è senza dubbio quello del biliardo, dove il direttore regala bonus e promozioni solo a chi perde, fantozzi si allena di nascosto, viene umiliato dall arrogante autorità che si sente forte della sua posizione ma all ennesimo insulto, all ennesima umiliazione, allo sguardo della moglie piangente non ce la fa piu e scatta l'orgoglio italiano, umilia il suo datore di lavoro in modo magistrale anche a costo di reiterare la sua codizione di sottomesso. Nel finale Fantozzi cerca il riscatto, si avvicina all comunismo e finisce per avere l'incontro con la divinità, il mega direttore Galattico, che lo convince a buone e liturgiche parole che non c'è alcuna differenza fra i due, e che la vera felicità e continuare ad essere schiavo del sistema. Un finale perfetto e I seguiti renderanno sempre piu piatta la satira sociale per far posto a della pigra commedia ma il primo resta Un puro classico italiano, un CULT, un mito e lo ricorderemo per sempre cosi. Addio ragioniere!
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