18 aprile 2017

Personal Shopper

Recensione Film
Anno: 2016
Regia: Olivier Assayas
Genere: Thriller, Psicologico, Supernatural
★★★ 😐

Ragazza Medium cerca di Contattare Il fratello morto e rimane bloccata in una lunga attesa europea. Una specie di thriller psicologico con un tocco di sovrannaturale che affascina e confonde, buona La Stewart che nonostante il suo perenne volto imbronciato riesce da sola a trascinare l'intero film, se la cava egregiamente anche grazie ad un tono della regia molto intimo e sussurrato, si è con la protagonista, con la sua angoscia e la sua confusione personale, si capisce presto che quest'attesa è un Limbo identitario che la tiene prigioniera, incapace di vedere e riconoscere l'invisibile, di affrontare i suoi fantasmi e di capire chi è o cosa vuole dalla vita. Lungo il film si da molta importanza alle Comunicazioni, tra chiamate skype e messaggi via smartphone, dialoghi, medium, contatti a distanza che riflettono il tema di cercare di comunicare con la parte piu nera e sconosciuta della nostra personalità, quel difficile dialogo con il subconcio che trattiene nel profondo tutti i sentimenti piu repressi, sempre nascosti dietro maschere o in questo caso vestiti, il lavoro della protagonista è infatti quello di comprare vestiti per altri ma non per se stessa e il solo indossare di nascosto vestiti non suoi è un gesto di ribellione eccitante e liberatorio. Si potrebbe poi stare delle ore a cercare di capire cosa diavolo significa l'omicidio o il gelido finale, ma è chiaro che la Confusione è il messaggio di fondo che vuole trasmettere il film, ci riesce bene ma non convince del tutto.

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