Recensione Film
Anno: 2025
Regia: Clint Bentley
Genere: Dramma
★★★ 😢
Nei primi dell novecento un boscaiolo vive una vita semplice ma piena di sofferenza. Pacato dramma contemplativo che riflette sul bello e il brutto della vita immersi nell verde della natura, mi piace la voce narrante che presenta la storia, c'è una grande atmosfera eterea, e tutto è sorretto da una fantastica fotografia che mostra grandi alberi, lensflare e una dolce luce al tramonto. Joel Edgerton funziona a guidare la storia e trasmette bene una profonda e intima angoscia esistenziale, attraverso il suo lavoro sente il peso e la fatica di costruire le rotaie simbolo del percorso della sua vita, è distrutto dal senso di colpa nel vedere i colleghi morire, mi piacciono i suoi incubi, toccante e tragico è l'approccio con gli anziani e la vecchiaia cosi come dopo uno stupendo incendio infernale l'uomo cade completamente perso in se stesso e diventa prigioniero della sua sofferenza che lo lascia per sempre con un grande vuoto e in un attesa infinita per qualcosa che non ritornerà mai piu. Un dramma straziante ma di sicuro piuttosto lento e che può facilmente annoiare, la contemplazione e i dubbi sull mistero della vita non sono di certo presentati in modo interessante e dopo aver mostrato per due ore quanto la vita può diventare spietata e brutale trovo il finale sull aereo fin troppo solare e consolatorio per come cerca di dire forzatamente che nonostante tutto la vita è magnifica e bisogna ricordare le cose piu belle. Nell insieme è un dramma pieno di atmosfera e visivamente ottimo che in modo romantico fa una grande e dolorosa riflessione sull lutto, la vita e la morte.

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