11 novembre 2025

Keoma

Recensione Film
Anno: 1976
Regia: Enzo G. Castellari
Genere: Western

★★ 😥

Dopo la guerra civile un cowboy dalle origini indiane torna nel paese dove è nato e cerca di salvare una donna incinta. Western pieno di stile che dal punto di vista tecnico è grandioso, mi piacciono le inquadrature attraverso porte dell inizio, bello il riflesso del sole su un lago, i buchi che si formano di un bersaglio, ottima l'inquadratura delle quattro dita per quattro nemici, interessante quando torna a casa e vede il passato in tempo reale, bellissimo il cross-cut finale che unisce il teso scontro alle urla della donna che partorisce, ci sono buone sparatorie, la regia usa slow-motion enfatici alla Peckinpah che uniti alle canzoni in sottofondo danno un senso artistico interessante e precursore dei videoclip musicali (specie mi piace il momento quando viene trascinato nella pozzanghera), è anche fascinoso il look da hippy di Franco Nero barbuto e quando viene crocifisso palesemente richiama una figura cristologica, l'apparizione della vecchia in un gelido vento è ispirata a Macbeth e simboleggia il rapporto con la morte e la storia con il suo pregiudizio marcato vuole richiamare le tensioni razziali. Ma sono molto combattuto perché nonostante tutte queste qualità il film mi ha fatto schifo, la tecnica non basta se poi tutto è solo un esercizio di stile vanitoso per differenziarsi dal resto, la storia è molto approssimativa e non riesce ad appassionare, funzionerà il look ma Franco nero è un corpo morto senza personalità, il rapporto con la donna incinta è inesistente e i due non si parlano neanche davvero e alla fine sembra pure che se ne frega del neonato, il fatto che i nemici sono i fratelli cattivi che lo bullizzavano da piccolo e sono gelosi del padre per me è una cosa troppo ridicola e infantile che distrugge l'intero conflitto, vuole essere un film contro il razzismo ma non ne ha veramente la capacità e finisce solo per essere banale e pretenzioso, mi hanno irritato i costanti flashback di lui bambino cosi come le canzoni che arrivano di continuo sono proprio imbarrazzanti e vogliono con serietà sottolineare il dramma del protagonista ma i testi sono cosi banali e ridicoli che finiscono per rovinare questi momenti. Nell insieme è un western tecnicamente eccellente che va ammirato per come usa slowmotion, flashback e canzoni per provare un approccio atipico e sperimentale ma tutto questo stile non è riuscito a colpirmi e ad un certo punto mi sono proprio rotto le balle.

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