Recensione Film
Anno: 1974
Regia: Michael Winner
Genere: Revenge Thriller
★★★ 😖
La moglie e la figlia di un Architetto subiscono una brutale violenza e lui scende sempre piu in una follia omicida contro i criminali. Grezzo film che mette al centro un antieroe vendicativo con un arco di trasformazione da ricco uomo di sinistra a freddo vigilante che trasmette palesemente un messaggio di Destra e tutto il viaggio in Arizona dove riscopre l'amore per le armi della NRA non può essere piu esplicito. Un film quindi reazionario, pieno d'odio e risentimento contro i criminali ma anche contro la sinistra permissiva visto che in quel periodo new york era diventata uno schifo ma il bello dei film degli anni 70 è proprio la loro voglia di osare e nel suo graffiare la storia ti costringe a fare una riflessione sull problema della criminalità e quindi chissene frega se il messaggio è di destra o sinistra, poi nel suo essere volutamente controverso è comunque riuscito a diventare iconico e il simbolo del revenge movie. La violenza iniziale è molto brutale e colpisce il dramma della povera figlia catatonica, l'inquadratura al funerale di lui sotto la neve mi piace molto, è interessante come si ispira all idea del vecchio west per farsi giustizia da solo, come la sua rabbia diventa sempre piu una malattia e quasi come un drogato ricerca il brivido dell omicidio diventando un predatore che si finge preda, fantastico come è spietato e spara due volte per assicurasi di uccidere, bello che i veri autori della violenza alla sua famiglia non li ha trovati sottolineando quanto è cieca la sua follia, amo tantissimo l'ispettore che gli da la caccia e come praticamente gli legano le mani e non può arrestarlo perché diventato una celebrità e poi l'inquadratura finale è un capolavoro, veramente stupenda. Detto questo Charles Bronson non mi piace e a tratti è proprio un cane a recitare, è troppo freddo e non trasmette minimamente il dramma che ha subito, odio i suoi cavolo di baffetti e la sua discesa nella follia non è per nulla convincente, c'è poi il problema della "messa nel frigo" dei personaggi, in ogni storia serve una motivazione per il protagonista e uccidere e far soffrire personaggi femminili per creare voglia di vendetta è la cosa piu facile da fare ma se eseguite male queste violenze traumatiche sono sessiste, oggettificano e sviliscono la tragedia e servono solo a Scatenare i divertimenti dell Uomo, e qua succede proprio questo e sembra che lui non vedesse l'ora di andare ad ammazzare la gente cosi la violenza delle due donne non è piu un qualcosa di negativo e traumatico ma anzi è una totale liberazione positiva ed egoista tanto che per assurdo si ritrova piu felice di prima mentre la moglie sparisce dalla sua mente e la figlia viene buttata via e abbandonata al suo tragico destino.
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