23 febbraio 2024

La Zona di Interesse

Recensione Film
Anno: 2023
Regia: Jonathan Glazer
Genere: Dramma, Shoah

★★★★ 😥

Comandante Nazista vive con la sua famiglia in una villa ad Auschwitz. Dramma storico che rifiuta di mostrare in primo piano l'orrore dell olocausto per visualizzare una forzata oasi di serenità dove la famiglia privilegiata del comandante vive una vita normale nell occhio del ciclone mentre cerca di ignorare l'inferno, le urla, gli spari e la tragedia che sta accadendo intorno. Un film molto atmosferico costruito tutto di sensazioni con una regia oggettiva che si distacca dai personaggi, vediamo tanti frammenti di vita, la casa, il giardino o la riva al fiume ma per quanto tutto sembra calmo e tranquillo i protagonisti restano distanti e persi nel vuoto della loro prigionia d'oro, il sound design è ottimo e offre sempre dei rumori ansiogeni che vanno in contrasto con questa apparente serenità, belle le notti gelide dove i pensieri volano, mi piace che per quanto sia nazista si mostra un padre amorevole che vuole bene ai figli, inquietanti le immagini della ragazza con la visione termica, simbolici alcuni momenti come il lavaggio dello stivale e di forte impatto è il fiore che diventa una pura immagine di rosso, e come il film lo stesso generale è un personaggio agitato e inquieto che ribolle in silenzio, è visualizzato in tristi campi lunghi che lo schiacciano negli ambienti e lo mostrano perso e solo in un grande isolamento esistenziale. Ma per quanto fatto bene non è un film per tutti, vive totalmente di sottotesto, ha lente inquadrature, tanti frammenti e sensazioni sottili che possono annoiare chi vuole una chiara e diretta storia, la trama non scorre, è immoblile e tergiversa, tutti sono chiaramente prigionieri della situazione e non fanno altro che aspettare in modo noioso. C'è poi il fatto che il tema centrale non è all interno del film, ogni narrazione dovrebbe costruire prima un contesto a quello che accade mentre questo film parte con la pretesa sbagliata che tutti ormai conoscono l'olocausto, che quella è una storia gia raccontata e poi sviluppa un discorso META narrativo sull pubblico moderno che conosce ma cerca di ignorare e convivere con la verità, cosi Noi siamo questa famiglia che ogni giorno dietro le mura confortevoli di casa conviviamo e cerchiamo di ignorare le varie tragedie storiche, siamo noi che non vogliamo sentire e siamo noi che ci giriamo dall altra parte, ma questo messaggio per quanto di valore va troppo fuori dall Film stesso e seppur ho apprezzato che i nazisti vengono descritti piu umanamente resta il fatto che il malessere esistenziale del comandante è totalmente fuori carattere e sembra nascere in modo forzato dal giudizio della Storia stessa che ha su di lui. Nell insieme è un film troppo distaccato e amo piu l'esecuzione che gli eventi ma l'idea della prigiona al contrario funziona ed è innegabile che registicamente è ottimo.

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