Recensione Film
Anno: 2023
Regia: James Mangold
Genere: Avventura Pulp
★★ 😖
Indiana jones deve fermare scienziato nazista che vuole una speciale bussola di Archimede. Ritorna ancora una volta il vecchio Harrison Ford nei panni del famoso archeologo in un ultimissima avventura nostalgica che omaggia le precedenti avventure, qua si sente molto la mancanza di spielberg anche se Mangold ci prova in tutti i modi a riprodurre l'umorismo e la sagacia ritmata dell originale con colpi che fanno male, violenza, inseguimenti, gag e battute ma il film resta comunque un album di vecchi successi che guarda troppo al passato, quasi nessuna idea appare fresca, nuova o interessante e nonostante prova a ricatturare i toni della classica avventura pulp tristemente risulta un film piutttosto fiacco e sottotono. Tutto è troppo lungo, gli sfondi sanno di finto e fatto al computer, ci sono troppe scene scure e di notte dove non si vede nulla, c'è il solito problema di progressismo moderno che odia il testosterone e cosi indiana jones è poco macho leader eroico, la storia non dico sia brutta ma è molto macchinosa e lenta nello sviluppo, la cosa del bimbo pilota è troppo stupida, c'è un certo gigante cattivo che viene battuto in modo deludente e sarebbe stato piu emozionante vederlo battuto dalla furbizia ed esperienza di indy, e non sono mai riuscito ad apprezzare il personaggio di Phoebe Waller-Bridge che piu di una volta appare odiosissima e schifosamente avida, lei fallisce ad essere una buona spalla per l'eroe, non convince il suo arco di crescita e ha anche un ruolo pasticciato, nelle intenzioni è chiaro che dovrebbe essere una versione femminile di Indy ma la regia balbetta, ha paura e non sa bene cosa vuole dire con il suo personaggio. Ma nonostante i difetti il film mi è piaciuto in piu punti e me lo sono goduto con un sorriso stampato in faccia, Harrison Ford è ancora in formissima e vorremmo tutti essere cosi a 80 anni, l'inizio digitale con i nazisti è una gioia che accende i sogni di chi ha sempre voluto un seguito dell ultima crociata durante la seconda guerra mondiale, Mads Mikkelsen e i suoi scagnozzi funzionano egregiamente come antagonisti e ammazzano un sacco di persone in modo brutale e il finale per quanto sia assurdo, anticlimatico e con una scelta che strappa all eroe il potere decisionale sulla sua vita secondo me riesce comunque a funzionare per come visualizza la passione e l'ossessione per la storia e il passato ed ha una chiusura anche commovente per come è un romantico invito ad accettare il difficile e doloroso presente. Insomma certamente indiana jones non aveva bisogno di questi due inutili sequel che spaccano l'icona e sottolineano quanto il tempo sia spietato e bastardo, e forse per quanto pieno di difetti il teschio di cristallo offre piu spettacolo e divertimento ma questo quinto capitolo non è cosi male e per me funziona come ultimo (per ora) saluto del personaggio.
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