Recensione Film
Anno: 1994
Regia: Wes Craven
Genere: Horror, Meta
★★★ 😏
L'attrice del primo Nightmare diventa sempre piu paranoica cercando di proteggere il figlio da misteriose presenze. Wes Craven torna nel Settimo capitolo di questa saga che omaggia e chiude definitivamente l'icona di Freddy Krueger con una META narrazione che mischia e collega il cinema alla realtà, con un tono piu serio e drammatico rispetto ai sequel la storia riesce a offrire autentici brividi che nascono dall inquietudine che il film abbia avuto un impatto sulla realtà in un salto tra piani di esistenza, cosi sogno e finzione sono in netto collegamento e si fondono sempre di piu, ad esempio fantastico vedere l'attore che faceva il padre di Nancy apparire per aiutare la protagonista e persino Robert Englund è inquietante nel fare se stesso dopo che per tanti film ci siamo abituati al suo aspetto mostruoso. Qua la buona regia dosa bene la tensione e riesce a far percepire l'inquietudine e disperazione della protagonista che si trova incredula ad affrontare realmente il mostro dei film, spaventata non solo per la sua incolumità ma sopratutto quella del figlio, cosi oltre ad omaggiare la saga in modo autoreferenziale la narrazione META diventa anche riflessione sull impatto che le storie horror hanno sui piu piccoli mettendo in scena i dubbi degli adulti dell epoca verso un franchise molto popolare tra i giovanissimi e nel bel finale si mostra che gli horror come le fiabe nere sono importanti e servono a formare i ragazzi. Certo la recitazione del bimbo forse non è perfetta, il film si dilunga troppo, il nuovo look di Freddy non mi piace con un pessimo impermiabile e un brutto artiglio d'osso e lo scontro finale spacca l'approccio serio e torna alle stupidate con lingua lunga e bocca aperta in modo ridicolo ma nel complesso il film convince e mi piace l'epica musica orchestrale, i costanti terremoti, il muro che si spacca come un graffio, la visita all obitorio, la caduta dentro la bara, la traversata dell autostrada e le varie citazioni ai passati film. Insomma L'approccio Meta-narrativo non è dicerto originale e io non sono mai un fan di quando viene inserito solo per fare facile profondità artistica per giustificare la sua stessa esistenza ma devo dire che qua funziona piuttosto bene per come l'autoreferenzialità non dimentica di intrattenere con una tensione sempre molto palpabile.
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