Recensione Videogioco
Anno: 1986
Studio: Nintendo
Autore: S.Miyamoto, T. Tezuka
Genere: Avventura, Azione, Puzzle
★★★★ 😮
Ragazzo parte per salvare principessa da malvagio cattivone. The Legend of Zelda è il primo storico titolo per NES della famosa serie di giochi creati da Shigeru Miyamoto ispirato dalle sue avventure nei boschi dietro casa sua quando era bambino, Il gioco consiste nel recuperare gli otto frammenti di un oggetto magico triangolare chiamato Triforza attraversando il mondo e gli otto Dungeon fino al rispettivo boss, si basa su quanto fatto da giochi come Adventure di Atari (1979) o Hydlide (1984) ma la forza del Gameplay di zelda era quella di offrire grandissima libertà al giocatore in una direzione opposta allo stile lineare di super mario, e fu rivoluzionario il suo misto di Azione, Esplorazione e Avventura che ripagava il giocatore con potenziamenti e oggetti speciali tanto che ancora oggi dopo 35 anni questo tipo di gameplay viene preso a modello diventando il simbolo di come deve essere fatto un gioco d'avventura. È una gioia usare la spada che spara raggi, l'arco, il boomerang, le bombe, parare con lo scudo e la candela per illuminare le stanze buie, Il Mondo e i Dungeon sono suddivisi in tante sezioni e stanze piene di mostri e collegate da porte e passaggi segreti, la difficoltà è varia ma a volte proseguire diventa fin troppo snervante e labirintico, Giocandolo oggi molte cose appaiono complicate da capire senza una guida, il radar è troppo vago, alcuni oggetti non hai idea di che cosa facciano e alcuni passagi segreti sono nascosti dietro normalissime mura, blocchi di pietra da spostare o alberi specifici da bruciare, i saggi ti danno vari indizi ma sono molto vaghi e mancano chiare indicazioni per capirli, cosi questa difficoltà di esplorazione è sia un punto di forza che debolezza, da un lato è il fascino retrò del gioco che spingeva a leggersi bene il manuale di gioco, a disegnarsi la mappa su un foglio di carta, usare le bombe su ogni muro e provare ogni cosa e in ogni angolo in cerca di segreti che una volta trovati erano informazioni da scambiare con amici e compagni di scuola, ma dall altro è una struttura che spinge anche a leggere subito le guide di gioco visto che quando non si capisce dove andare diventa irritante proseguire nell avventura senza un chiaro obbiettivo, se si perdere un oggetto chiave in un doungeon l'esperienza viene interrotta bruscamente e tocca tornare indietro in ogni stanza per cercarlo, non trovare un passaggio segreto ti blocca nello stesso luogo all infinito, gli indizi che paragonano i punti della mappa a dei volti sono molto difficili da capire e anche il boss finale è molto ostico da battere per come diventa invisibile. Nonostante tutto lo stress che offre Il primo Zelda resta un classico intramontabile che si è mangiato i tanti rivali simili, è un avventura impegnativa ma indimenticabile, la musica
di Koji Kondo è incredibilmente iconica, per l'epoca il gameplay è veloce, intuitivo, non ricade nel solito Grinding da RPG e ripaga la scoperta di tesori utilissimi, la struttura aperta del mondo non costringe il giocatore in percorsi lineari, non ti soffoca con infiniti tutorial per bambini come faranno poi i sequel stessi di zelda, ma lascia il giocatore libero in un mondo aperto e pieno di pericoli e sfide che vuole essere esplorato, scoperto e batutto.
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