Recensione Film
Anno: 2012
Regia: Quentin Tarantino (+)
Genere: Western, Revenge
★★★★ 😎
Un ex schiavo parte per liberare sua moglie grazie all aiuto di un cacciatore di taglie tedesco. Primo western di Tarantino che offre la sua solita energia stilistica ma c'è anche un impegno progressista concreto con una guerra contro il razzismo mostrata apertamente e non usata solo per facile bandiera di virtuosità. Infatti il film non è solo un vuoto e immaturo omaggio agli spaghetti western ma è un revenge fantasy sugli abusi della segregazione razziale che mostra senza vergogna quanto era inconcepibile per quel periodo l'idea di un uomo nero del tutto libero, e ad ogni incontro e ogni conflitto che viene mostrato nasce in noi e nei protagonisti una concreta rabbia umanista per questi tipi di abusi e ingiustizie, una rabbia che ribolle sempre piu nelle vene e deve essere soffocata a fatica creando buoni momenti di tensione thriller fino ad esplodere piu volte in maniera orgasmica. Quindi c'è sicuramente umorismo e tanta voglia di esagerare con super sparatorie splatter ridicole ma il film funziona perché azzecca i momenti piu seri come le drammatiche scene di violenza alla moglie di Django o i continui e piu o meno velati insulti razzisti. Jamie Foxx se la cava, Leonardo DiCaprio è ok, molto buona la patetica servile meschinità del personaggio di Samuel L. Jackson mentre Christoph Waltz è perfetto per il suo charme, eleganza e per la sua spietata morale che possiede. Mi piace l'inizio con le scritte grosse in rosso e quella coperta di oppressione che cade in modo trionfale, il modo ironico con cui Schultz ammazza le sue taglie mettendosi sempre a rischio come se giocasse d'azzardo con la sua vita, l'immagine dell cotone bianco insanguinato, la riunone dei razzisti scemi incappucciati, Walkz che si alza apparendo dal nulla nell inquadratura per complimentarsi in una scena mentre django sparava ad un pupazzo di neve, la sottile veloce rottura del quarto muro dicendo in camera che bisogna sporcarsi le mani per parlare di questi temi, e tutta la tensione da infiltrato funziona bene con quel momento iconico della stretta di mano che è per me il momento piu bello del film. Nel complesso è un divertente western con un forte tema antirazzista, ma è un peccato che c'è qualche sbavatura che indebolisce il tutto, il piano per salvare la moglie è troppo complicato e non ha alcun vero senso, dura troppo e mi da fastidio la macchinosità del'ultima parte, quando sembra essere arrivato al climax finale si interrompre bruscamente e arrivano quei 20 minuti di troppo che rallentano tutto solo per inserire un inutile cameo di Tarantino stesso che voleva fare il botto, in piu non capisco proprio perché la moglie resta prigioniera nel ruolo di "damigella in pericolo" che subisce sempre quando anche lei nel finale poteva avere facilmente una sua vendetta catartica.
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