16 marzo 2021

Mank

Recensione Film
Anno: 2020
Regia: David Fincher
Genere: Bio-Pic, dramma

★★ 😔

Uno Scrittore che vive momento di crisi deve scrivere la sceneggiatura del famoso Citizen Kane. Bio-pic in bianco e nero nostalgico che mostra luci ed ombre della vecchia hollywood piena di serpenti ed ipocrisie, tutto è tecnicamente molto bello e ricrea gli stilemi dei film dell epoca, Il sonoro ovattato, le transizioni in nero tipiche e anche i marchi del cambio della pellicola in alto a destra, specie la fotografia mi è piaciuta molto, visuali limpidissime con stupendi chiaroscuri e ombreggiature profonde, poi anche i dialoghi taglienti funzionano, è un continuo sparare frecciatine sagaci e controbattere velocemente con sarcasmo che crea un bel ritmo, con al centro un buon Gary Oldman ubriacone, sofferente e in acidito che regge bene la parte. Ma tolto il lato tecnico il film è un po' uno scheletro vuoto che dice tutto per non dire niente, non c'è nessuna interessante verità sulla vecchia hollywood che non sanno anche i muri, nessun serio dramma o messaggio politico, il tutto prova ad essere una specie di omaggio di riscatto al "Vero" autore di Citizen Kane peccato che quel film è notoriamente conosciuto come un capolavoro di regia e tecnica piu che di scrittura. Tutto è solo quindi una banale scusa per fare la solita vanitosa mossa autoreferenziale del cinema che parla di se stesso (Ma basta!!!) e sono sicuro ci saranno un milione di sterili citazioni, omaggi e scopiazzature varie da vecchi film ma mi chiedo a che servono se la storia fa addormentare??? In sostanza questo Mank è un film piuttosto noiosetto che finge di parlare delle difficoltà di un uomo in crisi ma il dramma o la commedia non c'è, è solo un prodotto molto ruffiano che gioca facile con la nostalgia del periodo sfruttando una delle piu grandi icone del cinema senza poi avvicinarsi neanche lontanamente.

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