24 marzo 2021

Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato

Recensione Film
Anno: 2012
Regia: Peter Jackson
Genere: Fantasy, Avventura

★★★ 😄

Il giovane Bilbo viene trascinato da Gandalf in un avventura insieme a 13 nani per salvare regno da un drago. Peter Jackson torna nella terra di mezzo per una nuova trilogia prequel che cerca con difficoltà di adattare il semplice romanzo per ragazzi mantenendo il tono realistico ed epico dei suoi passati film, il tutto cosi è un faticoso incrocio di due toni opposti e contrastanti che si lottano quasi a vicenda, c'è l'enfasi e il tono solenne e maturo dell epica intervallato dalla scanzonata avventura cartoonesca insieme a dei rozzi nani. Nonostante i problemi di tono questo primo film si lascia guardare con piacere grazie ad una buona direzione e tre personaggi punta che trascinano l'avventura, Martin Freeman con il suo broncio spaventato e indispettito è perfetto per fare Bilbo, fa piacere il ritorno di Ian McKellen come Gandalf e mi affascina anche Richard Armitage nei panni di Thorin, questo principe nano in disgrazia pieno di onore e sofferenza, vi giuro ogni suo primo piano è ottimo per come mischia fierezza, rammarico e disperazione per quello che è successo al suo regno. Poi diverte l'irruente arrivo dei nani alla casa di Bilbo, esalta quella corsa verso l'avventura con il contratto in mano, molto epico il ricordo della battaglia con quella incredibile e brutale decapitazione, lo scontro tra i titani delle montagne, il fascino della città dei goblin e mi piace molto come è diretto il duello di indovinelli con Gollum che non è per nulla statico ma c'è una seria e continua minaccia fisica tra i due personaggi, e poi è realizzato molto bene anche quel momento umano di grazia per Gollum che è il cuore dell intera saga. Certo è un peccato che questo hobbit sembra troppo un edulcorata operazione nostalgia e molto spesso il film cerca di ripercorrere gli stessi passi, le stesse musiche, atmosfere e addirittura le stesse situazioni e finisce per non avere una sua identità, la fuga della città dei goblin è fin troppo caotica, Gandalf è sempre un Deus ex machina vivente, Radagast è un personaggio troppo bizzarro e seppur simpatico per come salva un povero riccio è chiaramente pensato per i piu piccoli e stona molto quando si mette con serietà ad annunciare l'arrivo del male assoluto cosi come tutto il concilio degli anziani a Rivendell è un pigro modo di connettere le due trilogie con facili allusioni a Sauron. Nel complesso il primo hobbit mi piace, è un avventura fantasy che spinge a lasciare la comodità della borghesia per aiutare chi ha perso una casa, quell abbraccio finale tra Bilbo e Thorin è davvero sentito e i cori humm dell canto della Misty Mountain ti restano dentro anche a fine film.

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