Recensione Videogioco
Anno: 2016
Regia: Hidetaka Miyazaki
Studio: From Software
Gameplay: Soulslike, Azione
★★★★ 😳
Prescelto si risveglia per abbattere gli altri Lord e tenere accesa la debole fiamma dell universo. Il terzo dark souls è un solidissimo seguito che ripropone le collaudate meccaniche dei precedenti successi e cerca di chiudere tutto il discorso esistenzialista presentato nel franchise con uno scheletro di mondo in decadenza avvolto dalla cenere, un regno avvizzito, spento, fatto di desolazione e polvere che sta sempre piu collassando su se stesso verso l'inevitabile fine dell universo, ma non è semplicemente la fine di una trilogia, è un gioco che trasmette un idea di stanchezza e fatica dagli infiniti cicli di vita (e di gioco) che si ripetono, dopo che le Divinità principali sono morte gli eroi hanno fatto di tutto per mantenere vivo il fuoco della vita in una lotta disperata che cerca tragicamente di mantenere qualcosa inevitabilmente destinato a finire con una battaglia per sopravvivere alla fine eterna che è tanto effimera quanto significativa. Insomma Dark souls 3 è un bel gioco, a volte ottimo, insieme ai due precedenti crea una serie leggendaria che ha fatto la storia dei videogiochi, ma nel complesso l'esperienza non mi ha convinto del tutto e qualcosa sembra aver perso freschezza, sarà anche voluto ma il mondo di gioco è poco memorabile e Coeso, c'è una progressione di aree estremamente lineare, il level design non mi è piaciuto con ambientazioni piu aperte ma anche piu vuote, specie non amo la marea di lente paludi con stupidi granchi giganti, troppi sono i falò ravvicinati in modo pigro che rovinano il senso di esplorazione, troppe le irritanti citazioni al passato che strizzano l'occhio ai Fan, pochi nuovi personaggi secondari da ricordare, e troppi boss snervanti dove bisogna Rotolare come dei pazzi per evitare i loro furiosi colpi, mai come in questo terzo episodio è diventato un ROLL SOULS, rotola rotola e rotola ancora, molte battaglie hanno perso fascino drammatico per puntare sullo stramaledetto rotolamento, poi la varietà è molto limitata e le tante armi sono inutili e si finisce tranquillamente il gioco con lo spadino, anche le armature sono inutili e si gioca sempre nudi e non mi piace il filtro cupo e spento che rovina il look del gioco. Nonostante questi piccoli ma tanti difetti resta l'appagante gameplay che ha reso popolare la serie e una direzione artistica ai massimi livelli, due forti DLC che variano le ambientazioni, tanti nuovi misteri e rivelazioni di una ricchissima mitologia e tanti incredibili momenti di gioco, come arrivare alla valle boreale dopo essere usciti dalle catacombe offre un veduta bellissima, capire i crimini di Sulyvahn e Aldrich, scoprire come raggiungere la vetta dei draghi e affrontare il figlio traditore di Gwyn, amo la profondità narrativa delle ambientazioni dove anche i quadri e le statue spiegano il mondo (ad esempio è un capolavoro di narrativa visuale la statua dell'incoronazione a ringed city), bello come tutto è avvolto e torna alle radici degli alberi primordiali, sono stato piacevolmente
sorpreso nel rivedere Patches e trovare una pila di cadaveri della fanciulla del fuoco
che indicano le tragiche infinite reiterazioni degli eventi, o lo scoprire che sotto il castello
c'è un intero altro misterioso mondo parallelo fatto di oscurità come se le realtà fossero accatastate l'una sull altra, o che i Boss finali sono praticamente versioni del giocatore stesso e affrontandoli si riflette il percorso fatto giocando a questa saga, tutto sempre con un velato elemento META, il tocco di Hidetaka Miyazaki è una garanzia e rigiocandolo piu volte si scoprono tanti bei dettagli, ma è un peccato che è un titolo che vive molto di luce riflessa dell capolavoro che è stato il primo Dark souls, e questo terzo capitolo offre tante belle Sfide con fascinosi ed epici boss ma ogni singola cosa che appare non fa che ricordati le qualità del primo leggendario gioco.
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