Recensione Film
Anno: 1994
Regia: Alex Proyas
Genere: Cinefumetto, Revenge thriller
★★★★ 😏
Ragazzo torna dalla morte per vendicarsi dei criminali che hanno ucciso lui e la fidanzata. Cinefumetto dai toni cupi e Grunge famoso per essere un "film maledetto" visto che l'attore principale è morto durante le riprese, ma non è solo questo, è un grande precursore del genere, ci sono tavolate di criminali, Simboli incendiati, impermiabili, fughe sui tetti, un'atmosfera umida e Noir, tutto sembra ispirato molto ai lavori di Frank Miller e funziona questa malinconica atmosfera che accompagna il protagonista tormentato dal dolore. Un personaggio che con il suo corvo è iconico e brutale, uccide senza pietà per vendetta ma il film non si lascia mai andare alla stupidera ribelle adolescenziale e il tutto è ben equilibrato da riflessioni, rapporti sinceri e umani con la bimba sola e il poliziotto, questi personaggi secondari creano punti di vista luminosi nel buio della tragedia e aggiungono cuore, sentimento alla storia. Non lo rivedevo da vent'anni e si notano tanti limiti tecnici rispetto a quelli piu moderni, c'è una fotografia troppo scura e un po' di legnosità nella recitazione ma ancora adesso ha una forza emotiva che fa impallidire tanti altri cinefumetti, si parla di crimine, morte, stupro, violenza, droga, amore e depressione, con una scia di omicidi che incarnano il marcio della vita, restano impresse nella mente frasi come "non può piovere per sempre" o "l'infanzia finisce quando capisci che un giorno morirai" o quel "niente è insignificante", cosi dei momenti come la presa al volo del coltello , la mano nella pistola, l'epico duello finale sul tetto della chiesa, mi piace che non è totalmente invincibile e i colpi fanno male, colpiscono duro i flash veloci della tragedia e la prospettiva tragica ed innocente della bimba che forse sta sognando tutta questa macabra vendetta divina, e uno dei momenti piu belli e potenti del film è quando il corvo trascina brutalmente un tipo nella vasca da bagno e costringe la madre a guardarsi allo specchio per farle riflettere sulla sua malata dipendenza da droghe, è una scena forte, crudele, spietata che mostra una chiara morale ad una madre perduta che sta sbagliando vita (è davvero un bel momento). Insomma sarà invecchiato e spinge troppo sul Grunge anni 90 ma il Corvo resta ancora oggi un bel film.
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