Recensione Film
Anno: 1978
Regia: Ermanno Olmi
Genere: Slice of life, Dramma
★★★★ 😏
Slice of Life che segue la vita di alcuni fattori bergamaschi alla fine del 1800. Ricostruzione storica molto dettagliata che offre uno sguardo sulla dura vita nelle campagne ma invece di essere una sterile critica moderna a questa società del passato è quasi una sincera visione romantica di questo mondo, infatti tutto il film è avvolto da una forte spiritualà religiosa, dall organo impazzito all inizio, la musica, le visite del prete, la bellissima scena del maiale squartato che è molto Ritualistica, le infinite preghiere, il matrimonio tanto atteso, l'arrivo di un nuovo figlio, il viaggio di nozze a Milano, tutto sgorga di serenità e umanesimo, viene dipinta una società umile che fatica ogni giorno ma è... in pace, in armonia con Dio, con la natura, con le regole precostituite. Ma il futuro è in agguato, il figlio inizia ad andare a scuola e insegna qualcosa di nuovo al padre, il politico grida in piazza un sogno socialista, il fumo nero spaventa all orizzonte, a Milano qualcosa si smuove e le guardie si preparano, dal borgo arriva la musica del piano che affascina chi vive al di là dei cancelli e poi c'è il padre che rischia tutto semplicemente per far camminare il figlio, un qualcosa che richiama la cacciata dall Eden e traccia il solco tra le classi sociali. Il tutto viene mostrato con grande naturalezza e senza forzature, non c'è la spocchiosità di chi si sente di vivere in un epoca superiore, si vuole solo descrivere l'epoca con gli occhi di chi la viveva, il tutto poi con una messa in scena da ammirare, è un mondo ostile fatto di fango e terra ma è stranamente accogliente, la cascina è familiare, non puoi che riconoscere la voglia di giocare dei bambini e il loro trauma quando vedono l'anatra decapitata, la seria preoccupazione della vedova che ha una vacca malata, l'atmosfera festosa in compagnia durante le fredde serate, quel brivido e rispetto nel visitare una donna che ha appena partorito, il vecchio nonno che vuole far crescere i pomodori prima degli altri, ci si commuove del giovane figlio che dice con decisione alla madre che lavorerà giorno e notte per salvare i fratelli dall orfanotrofio o un bel momento misto tra la gioia e lo sconforto quando la suora dona un piccolo orfanello ai giovani sposi. Un vero peccato che il film non sia particolarmente magnetico o avvincente, il ritmo diluito non mi ha convinto e le scene sembrano slegate fra loro, gia gli slice of life sono pesanti e tre ore sono troppe, cosi come non amo il ridoppiaggio amatoriale "da porno", resta comunque un bel film spirituale pieno di gesti semplici che descrivono il potere e la pienezza della vita.
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