30 gennaio 2019

Bingo Bongo

Recensione Film
Anno: 1982
Regia: Pasquale Festa Campanile
Genere: Commedia
★★★ 😏

Degli studiosi analizzano un uomo cresciuto nella giungla come una scimmia. Un Po' Tarzan, un po' dottor Dolittle Il tutto è una leggera commedia che diverte con gusto, infatti si sentono le tante influenze dal cinema muto con la maggior parte delle gag rubacchiate di qua e di la dai grandi classici, ma sono comunque tantissime battute visuali da puro cinema, lo specchio, il nascondersi dietro ad un tizio che lo cerca, il montacarichi, il tombino, la scala mobile, lo spostare monumento per prendere una lattina, le impronte sul palazzo, l'annaffiatoio, la porta girevole, tagliare il vetro con le unghie e rubare il cibo, accendere una sigaretta con le dita, mangiare un panino al sapone e fare le bolle, bere l'acqua bollente, il dottore che dorme con un asino, insomma seppur poco originali ammiro la grande varietà e utilizzo di una comicità visuale muta che funziona bene e poi c'è Celentano che sorprende con un interpretazione fisica piuttosto memorabile, lui qua per me si è davvero impegnato, si arrampica, fa gesti, l'espressione intontita, il modo come chiude le mani, convince alla grande, e aiuta che per quasi tutto il film ripete comicamente solo la vocale "U". C'è poi montaggio musicale che a me piace molto, il testo è la solita solfa moralista ma amo quei cori che fanno ooooh! Uouououo! Uah! UAH! uii! e poi lui che parte con una supercazzola falso inglese, ma ai miei occhi quello che è vincente del film e che lo ha reso cosi memorabile è il suo essere nel profondo un titolo adatto ai bambini, l'idea di partire da zero, crescere, scoprire le dinamiche della società moderna, le gag visuali, il rapporto con la scimmietta e con il personaggio femminile molto maestrina/madre indica proprio questo spirito "Kid friendly", anche il forzato finale con la lezioncina sui diritti degli animali riesce ad avere valore se visto come film per giovanissimi, certo poi la scena freudiana dove celentano ciuccia una tettona è forse osare un po' troppo ma anche quella gag erotica rientra a suo modo nel percorso di crescita.

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