Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Alfonso Cuarón
Genere: Dramma
★★★★★ 😢
Negli anni '70 in Messico una Domestica vive momento difficile della sua vita. Cuarón dipinge un quadro nostalgico dove gli uomini sono tutti delle merde e la divisione di classe è un inequità da stemperare con l'affetto e non attraverso la rivoluzione violenta, la povera protagonista lava i pavimenti, toglie la continua maledetta cacca dei cani, fa il bucato, bada ai quattro bambini, prepara la cena ed è sempre la, come supporto invisibile a questa famiglia, il suo è ovviamente un lavoro ma la preoccupazione per i bambini è sincera, autentica, quando arriva la sofferenza reagisce con una carezza o un abbraccio, non ha risentimento o voglia di rivalsa, non c'è invidia sociale e non gioisce ai problemi dei suoi padroni, la divisione dei ruoli resta sempre netta ma dentro di lei cè una forte umanità di chi ama la vita con tutto il cuore. Ed è una Nostalgia dipinta bene in un grande bianco e nero, un fantastico uso del sonoro ambientale e attraverso pianosequenze studiate che non esagerano mai, siamo lontani dai virtuosismi visti in passato, qua la camera si muove lievemente in leggere panoramiche orizzontali o c'è qualche carrello laterale, l'idea è quella di un immersione piu pacata e anche livemente distaccata, come dei lontani ricordi, oltre a tutto questo si aggiunge una composizione della inquadrature fantastica che gioca con i contrasti, acqua e fuoco, terra e aria, cacca e aerei, l'ambiente domestico di questa grande casa diventa sempre piu familiare, la stretta entrata della macchina che richiama quasi una forzatura sessuale, la fantastica scena al cinema che è tragicamente epica, il terremoto santo, gli americani che sparano al nulla della natura, il canto davanti al incendio, il profondo dramma di una tazza rotta o il finale che ti mette un ansia pazzesca. Insomma è un grande film drammatico che riesce a spaccare il cuore, Ma forse la cosa piu Importante da dire è che nonostante sia molto ambizioso il film riesce a mantenere un tono semplice e asciutto, c'è una sorprendente modestia realista nell approccio alla sofferenza, l'obbiettivo guarda in lontananza ma si resta sul dolore della povera donna e i bambini che ignari di tutto giocano creano il perfetto contrasto emotivo e nostalgico, ed è cosi che funziona una storia, non dimenticando l'umanità di chi è solo in mezzo agli altri.
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