24 ottobre 2018

The End? L'inferno Fuori

Recensione Film
Anno: 2017
Regia: Daniele Misischia
Genere: Horror, Zombie
★★ 😕

Odioso colletto bianco finisce bloccato in ascensore durante apocalisse di infetti Zombie. Un Survival/Bottle movie italiano che prova a intrattenere in economia ma sbaglia tutte le decisioni chiave che lo potevano rendere interessante, infatti nonostante i suoi limiti ho visto del potenziale per una fantastica commedia horror in stile Raimi ma invece di puntare sull esagerazione, sull ironia e sullo spettacolo hanno tristemente puntato sul dramma, sull serio e noioso dramma! ed ecco che arriva l'enfatico Melodramma esistenziale tritamaroni dove il protagonista prigioniero si dispera e soffre la situazione con una regia che non riesce a colpire o rafforzare questo tipo di serietà. L'errore c'è fin dall inizio quando non si da neanche un briciolo di qualità al protagonista, non importa se un personaggio è un vero bastardo, una buona storia deve farti empatizzare con lui, dargli qualità, desideri, obbiettivi, mostrare un qualcosa che ama, un qualsiasi elemento di umanità, qua invece il transfert emotivo non funziona, il protagonista parte da stronzo e si desidera solo la sua sofferenza. L'attore è un cane a mostrare le emozioni e non è abbastanza credibile visto che sembra appena uscito dallo stadio, la camera è troppo inesperta con stupidi crashzoom enfatici, il sound design è ridicolo con gli spari dei fucili presi dal videogioco di doom del 93, C'è poi troppa esposizione, gli eventi e i pensieri sono ribaditi ad alta voce almeno due o tre volte, e un altro errore è come Il protagonista Agisce troppo poco, a parte aprire mezza porta di ascensore il piu delle volte il suo è un reagire agli eventi che gli piovono addosso, praticamente la trama cade addosso al protagonista, lui non fa quasi nulla, cosi è inevitabile che arriva la noia visto che è tutta un attesa del prossimo tizio o del prossimo momento a cui lui dovrà reagire. Comunque nonostante sia molto acerbo e amatoriale ammiro lo sforzo di non fare un altra di quelle stupide commedie per pensionati, la striscia di sangue dell ascensore mi è piaciuta e resta il dubbio su quale sia il vero senso del film perché si mostra uno stronzo arrogante prigioniero nell suo mondo che uccide tutti quelli che gli si avvicinano (sopratutto le donne sono trattate malissimo) e non capisco se questo tragico evento sia un arco di redenzione o un nichilistico elogio all egoismo necessario per sopravviere.

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