Recensione Film
Anno: 2010
Regia: Panos Cosmatos
Genere: Arthose, Horror, Fantascienza
★★ 😳
Negli anni 80 una Giovane ragazza viene tenuta prigioniera da una
perfida Setta New-Age. Un Horror Arthouse che vive di sensazioni e
atmosfere piu che di narrativa, il tutto è una gigantesca esperienza
sensoriale fatta di rumori elettronici, colori rossi accesi e
dissolvenze per catturare quella sensazione di percezione alterata della
realtà che suscitano droge e allucinogeni. E tra alieni, zombi,
vampiri, robot e poteri mutanti, in superfice sembra molto buono, si è
intrigati, curiosi e affascinati da questo istituto Alieno e spaventoso,
buoni due o tre momenti, gli scenari laccati e qualche inquadratura è
memorabile, funziona l'antagonista pazzo e il suo assurdo viaggio oltre
l'arcobaleno ma se si scava sotto la superficie iniziano a diventare
chiari ed evidenti i difetti del film che vive di STERILE ESTETICA da
videoclip rétro, prova a toccare il senso di oppressione, la voglia di
fuga e rinascita ma non approfondisce nulla di quanto presentato, per
come la regia dilata i tempi è chiaro che non aveva materiale per due
ore di storia, cosi allunga a dismisura le scene fino a diventare
insopportabile, all inizio volevo davvero amare il film ma dopo un po'
ti fai letteralmente due palle cosi a guardare l'ennesima vuota scena
dove non accade nulla. Come ogni arthouse prova a proteggersi dalle
critiche con la scusa dell esperienza sensoriale ma secondo me anche su
questo punto si notano grandi difetti, il film si ferma ad emozioni
basiche, c'è disgusto, paura, disagio ma nulla che intrighi o faccia
riflettere veramente a livello intellettuale, dietro all estetica, al
gioco dei colori e dei rumori si percepisce una grossolana amatorialità
che lo fa sembare molto un Filmetto artistico da scuola di cinema, che è
abbastanza competente da funzionare e suscitare qualche complimento ma
anche se l'operazione è riuscita il paziente è chiaramente morto.
Nessun commento:
Posta un commento