Recensione Film
Anno: 1991
Regia: Krzysztof Kieślowski
Genere: Arthouse, Dramma, Psicologico
Titolo originale: La double vie de Véronique
★★★★ 😳
Dramma arthouse che descrive le complesse inquietudini di una donna
confusa in cerca di se stessa. La Storia è quasi inesistente e il tutto
appare come un poetico lungo sogno che scorre di scena in scena
trascinando la protagonista in varie situazioni dall alto contenuto
simbolico. Nuotiamo nel giallo nel verde e in qualche rosso in un film
che vive di Sensazioni, ecco la confusione, il dubbio, l'inquietudine,
la paura, la gioia, tutto è un grande vortice psicologico che serve per
descrivere il conflitto del Non sapere, la paura e fascino delle
illusioni, il non riuscire a capire chi essere, quello che si vuole,
cosa amare, che strada prendere e cosa fare di questa maledetta vita che
ci è stata donata. Tecnicamente è Molto buono, mi piace molto l'uso
dell sonoro, con questi cori crudi e solenni che quasi schiacciano la
donna, bello il guardare dalla finestra la vecchietta, dentro la palla
di gomma, la scena delle marionette, i vari pov e in generale apprezzo
come la regia riesce ad intrigare senza avere una chiara narrativa alle
spalle, poi Iréne Jacob è davvero brava, con lievi cambi di espressione
in alcuni momenti sembra pura ed innocente mentre in altri appare come
distrutta da una vita di sofferenze. Ma c'è da dire che è uno di quegli
arthouse che vive troppo di sottotesto, qua bisogna scavare nel cemento
per capirci qualcosa, ogni maledetta scena è piena di allegorie e
metafore, si fa davvero fatica a seguire la protagonista nel suo
percorso esistenziale, anche quegli elementi che funzionano sembrano
buttati a caso, come Lei anche noi spettatori veniamo trascinati e
perduti dal magico sogno, la visione affascina ma quello che resta per
molti credo sia sopratutto una grande e immensa confusione.
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