14 febbraio 2018

Strangers on a Train - l'Altro Uomo

Recensione Film
Anno: 1951
Regia: Alfred Hitchcock (+)
Genre: Thriller
★★★★ 😀

Famoso Tennista incontra su un Treno uno misterioso sconosciuto che gli fa una diabolica proposta. Enorme e storico Thriller che parte con un idea intrigante e poi evolve in un maledetto ricatto a cui il protagonista cerca di svincolarsi in tutti i modi, La regia è ottima, fin dall introduzione vediamo i due personaggi presentati in parallelo semplicemente dalle scarpe, uno cammina verso destra mentre l'altro verso sinistra, due persone, due giocatori entrano in campo e sono destinati ad incontarsi e scontarsi in una grande partita sulla moralità. Robert Walker è decisamente un antagonista memorabile e carismatico, si mangia ogni scena, con il suo sorriso inquieta e fa sempre piacere vedere un cattivo che si diverte sinceramente, lui poi riflette i malvagi desideri inconsci del protagonista, un uomo che sogna la politica e si crede moralmente superiore rispetto alla libertina moglie ma lui come tutti è disperato a nascondere il marcio che ha dentro dietro all prestigio e le apparenze. Una delle parti migliori del intero film è certamente l'omicidio predatorio al luna park, un lento flirt muto che finisce con un monumentale riflesso degli occhiali e sopratutto amo le varie apparizioni a sorpresa dell antagonista, il quale riesce ad incutere tensione con la sua sola satanica presenza, fantastico quel piccolo momento dove lui resta immobile mentre tutti muovono la testa durante la partita di tennis. Insomma un film quasi perfetto ma il terzo atto scricchiola leggermente in narrativa per puntare sullo spettacolo, infatti la gelida partita di tennis è montata alla grande e con il suo intreccio vuole a tutti i costi alzare la tensione per spingere verso una corsa al climax finale ma è una parte di film che mi appare debole narrativamente e non riesce a convincermi del tutto, cosi come quella ridicola scena d'azione sulla giostra che certo è cosi esagerata che diverte e strappa piu di un sorriso ma finisce anche per essere una risoluzione piuttosto debole al complicato conflitto.

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