21 febbraio 2017

Profondo Rosso

Recensione Film
Anno: 1975
Regia: Dario Argento
Genere: Giallo, Thriller, Horror
★★★★ 😜

Un pianista assiste all omicidio di una sensitiva, parte cosi una memorabile indagine insaguinata. Un Thriller/Giallo pieno di tanti elementi interessanti, dalla ipnotica colonna sonora con quel giro di basso e quel "lalala" infantile, con musiche utilizzate bene cosi come i silenzi che aumentano l'interesse e la tensione del momento, buone Le soggettive del Killer, l'antagonista funziona, si sente la pressione, il fiato sul collo sul protagonista, che a sua volta è mosso da un ossessione palpabile e che causa altro sangue, infatti mi piace come gli omicidi non sono casuali esercizi slasher ma sono ben incastrati nella narrativa in un rapporto di causa ed effetto. L'intrigo funziona, ci sono elementi come il messaggio nel vapore o il disegno nel muro che donano tutto spessore e forza al mistero, La composizione delle inquadrature è molto buona, non è un semplice e vuoto gioco di colori ma sono inquadrature con significato, dall occhio che risplende nel nero, la goccia di sudore, la piazza che sembra i nottambuli di Hopper con la statua che divide i due amici e praticamente tutta la scena della villa dove si scava fisicamente dentro la mente e passato del killer. A parte qualche leggero problema di ritmo, specialmente nei siparietti comici che parlano di sessismo tra protagonista e giornalista, il film è solido, con quella colonna sonora, quel foreshadow, quel bagno di sangue finale e quella bambola che appare a tradimento è decisamente il mio preferito di Argento.

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