Recensione Film
Anno: 1975
Regia: Dario Argento
Genere: Giallo, Thriller, Horror
★★★★ 😜
Un pianista assiste all omicidio di una sensitiva, parte cosi una
memorabile indagine insaguinata. Un Thriller/Giallo pieno di tanti
elementi interessanti, dalla ipnotica colonna sonora con quel giro di
basso e quel "lalala" infantile, con musiche utilizzate bene cosi come i
silenzi che aumentano l'interesse e la tensione del momento, buone Le
soggettive del Killer, l'antagonista funziona, si sente la pressione, il
fiato sul collo sul protagonista, che a sua volta è mosso da un
ossessione palpabile e che causa altro sangue, infatti mi piace come gli
omicidi non sono casuali esercizi slasher ma sono ben incastrati nella
narrativa in un rapporto di causa ed effetto. L'intrigo funziona, ci
sono elementi come il messaggio nel vapore o il disegno nel muro che
donano tutto spessore e forza al mistero, La composizione delle
inquadrature è molto buona, non è un semplice e vuoto gioco di colori ma
sono inquadrature con significato, dall occhio che risplende nel nero,
la goccia di sudore, la piazza che sembra i nottambuli di Hopper con la
statua che divide i due amici e praticamente tutta la scena della villa
dove si scava fisicamente dentro la mente e passato del killer. A parte
qualche leggero problema di ritmo, specialmente nei siparietti comici
che parlano di sessismo tra protagonista e giornalista, il film è
solido, con quella colonna sonora, quel foreshadow, quel bagno di sangue
finale e quella bambola che appare a tradimento è decisamente il mio
preferito di Argento.
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