Recensione Film
Anno: 2015
Regia: Karyn Kusama
Gerere: Thriller, Dramma
★★★ 😌
Un uomo (identico sputato a Tom Hardy, per tutto il tempo ho pensato "è
lui o non è lui?") viene invitato dalla ex ad una cena tra amici, ma il
triste passato del protagonista rende l'atmosfera tesa e paranoica. Un
thriller drammatico molto lento e noioso che parla del dolore piuttosto
bene, con inquadrature strette si concentra sul protagonista e crea in
maniera soddisfacente quel senso di inquietudine, quel disagio che
possiede chi ha un dolore immenso che non riesce ad andare via. Come
mostrato nella scena introduttiva quando giustizia un coyote investito
lui desidera la morte e la fine delle sofferenze, l'eutanasia, il
suicidio, ed il suo desiderio si manifesta fisicamente nella festa
stessa, un concetto chiaro e semplice che a quanto pare molti non sono
riusciti a cogliere. Il film quindi secondo me funziona egregiamente,
cio che non funziona sono gli ultimi venti minuti che stemperano ogni
tensione creata cercando in modo grossolano di alzarla, il cambio di
tono aliena il pubblico che dopo questa lunga introspezione non ha
alcuna voglia di blanda azione slasher ma solo di una chiusura narrativa
che quando arriva finisce per essere poi una banale e piatta
inquadratura finale che offre il poco efficace messaggio del "al mondo
c'è tanta altra gente che sta soffrendo".
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