Recensione Film
Anno: 2001
Regia: Ridley Scott
Genere: Guerra, Azione, Thriller
★★★ 😥
Nel 1993 un operazione militare in Somalia va male e un gruppo di soldati americani si trova circondato in pieno territorio nemico. Film di guerra basato sulla battaglia di Mogadiscio dove Ridley Scott crea un grande coas sensoriale pieno di una marea di sparatorie e violenza che ti immerge nella situazione difficile dei soldati che si trovano in costante pericolo di vita, il cast è buono ed è pieno di attori conosciuti e la messa in scena è stupenda e sono credibili le strade della città, gli elicotteri, le facce sudate, il sangue, tutto è visivamente spettacolare con la fotografia che usa colori pieni di contrasto per offrire un grande senso di tensione e forte realismo. Ma come al solito per i lavori di Scott la grande tecnica non basta e il film è molto estenuante da guardare ed è pieno di sparatorie ripetitive al limite della sopportazione, tutto è caotico e urlato in faccia e dei tanti personaggi presentati non ce ne è uno che riesce a risultare memorabile, appaiono tutti generici soldati ed è difficile emozionarsi quando il film prova a farti piangere per loro, l'azione caotica poi non ha un vero senso ma è solo del Porno militare che porta verso la totale desensibilizzazione e dopo un po' di finisci per non provare piu nulla per tutta la violenza mostrata, non è un caso che molti lo paragonano ad un film sugli zombie con il mitra per come i nemici somali vengono pesentati come una folle orda di mostri da abbattere piu che veri esseri umani. E con la scritta finale che sottolinea che sono morti una ventina di americani mentre mille morti somali c'era la possibilità di offrire una lettura del film piu ambigua con un sincero messaggio contro l'universale brutalità della guerra ma poi in realtà questa differenza di numeri vuole solo sottolineare l'impresa eroica ed ecco che appare l'elenco completo dei soldati americani morti e diventa chiaro da che parte tifa il film che è difatto una propaganda che vuole ribaltare la vergogna di uno storico fallimento militare come una grande operazione da ammirare, con la retorica del recuperare i cadaveri e il "non si lascia indietro nessuno", "la gente non capisce perché lo facciamo" la stucchevole scena del generale che si sente in colpa e si mette a pulire il sangue da terra, con la sua tanta azione bang bang e l'elogio per il ruolo dei soldati il film non perde tempo con una vera storia e messaggi profondi, non vuole graffiare o disgustare lo spettatore ma è azione cieca contro un orda di generici nemici africani che serve a preparare al pericolo della vita al fronte, addomestica e costruisce mentalmente l'abitudine e il callo per questo tipo di situazioni militari, diventando cosi il film perfetto da proiettare alle reclute militari.

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