Recensione Film
Anno: 2024
Regia: Justin Kurzel
Genere: Thriller, Poliziesco
★★★ 😖
Negli anni 80 un'agente dell FBI indaga su suprematisti bianchi terroristi che rapinano banche. Thriller di frontiera tratto da storia vera guidato dal grande Jude Law e tutto intrattiene bene con un atmosfera un po' western e un po' poliziesco anni 70, buone le immagini nella natura, le scene di rapina hanno la giusta tensione, la musica crea una bella atmosfera con vari cori sottili, Jude Law fa un veterano pieno di fallimenti e traumi e la sua durezza spigolosa convince pienamente, mi piacciono gli atriti dell'antagonista con il capo della nazione ariana ed è bella la scena dove incita il pubblico perché vuole agire e fare la rivoluzione, belle le varie tensioni nate dai tradimenti, carino il rapporto del protagonista con agente piu giovane e c'è una buona varietà di persoanggi femminili dalla moglie che si sente tradita alla collega testa calda. Ma per quanto sia intrigante come thriller sembra come se abbia sempre il freno a mano tirato e non riesce mai a decollare, l'ambientazione storica si sente poco, l'elemento del razzismo e dell odio è solo sfiorato con il tipo alla radio ma mai al centro dell discorso principale, non amo il simbolismo del povero cervo e del cacciatore che gli deve sparare che ormai è un grosso cliché, il finale fumoso tra le fiamme è un bel po' insoddisfacente, Tye Sheridan resta un attore molto blando e rovina di molto il ruolo di questo giovane e inesperto poliziotto ma anche l'antagonista è fin troppo debole come personaggio e Nicholas Hoult non riesce a dare un senso all suo fanatismo idiota. Nell insieme ha comunque qualcosa d'interessante per come descrive la lunga e difficile caccia della Ragione all Odio che è quella pianta eterna difficile da estirpare.
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