Recensione Film
Anno: 1981
Regia: Joe Dante
Genere: Horror, Psicologico
★★★ 😳
Presentatrice tv si reca con il marito in villaggio sperduto per superare un trauma. Pacato horror psicologico che utilizza la licantropia per parlare dei turbamenti emotivi repressi, cosi le urla, la violenza, il sesso, la carne e le paure sublimano nella forma bestiale dell essere umano che finisce per corrompere chiunque. Un film visivamente interessante, mi piace l'uso della luce, l'incendo dell fienile e l'assalto in macchina ma sono belle anche le scene di trasformazione in lupo con queste facce che pulsano e musi che si allungano in modo davvero incredibile. Nonostante questo si sentono i limiti tecnici e tutto è molto datato con i lupi che a volte appaiono fin troppo come dei pupazzoni spelacchiati, il montaggio è frettoloso e il ritmo soporifero, la storia poi per quanto piena di simboli e significati è fin troppo distaccata e manca di personaggi per cui tifare, la protagonista principale è noiosa e fin troppo complessata e non convince e il marito che cade come pesce lesso in una banale relazione erotica con un'amante e cosi arrivano tanti sbadigli nonostante il sesso mistico davanti al falò. E poteva essere solo uno sfoggio di effetti speciali ma i temi psicologici funzionano e come molti film di Joe Dante c'è anche qua un interessante discorso sulla società e i Media cosi il finale in diretta tv per rivelare la verità a costo di sacrificarsi offre quel colpo di coda di valore che chiude bene il film e rende tutto un decente horror sui lupi mannari.
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