Recensione Film
Anno: 1994
Regia: Peter Segal
Genere: Commedia, Poliziesco
★★ 😳
Frank Drebin ormai in pensione deve indagare su una nuova minaccia terrorista. Terzo capitolo della saga che è molto fiacco e senza energia, tristemente manca molto lo stile e la forza umoristica che avevano i primi due, le gag sono estremamente generiche e stupidotte, la storia poco ispirata, e persino Leslie Nielsen appare piu stanco e svogliato, quasi una parodia di se stesso. Qua si sente fin da subito che il film prova in tutti i modi a far ridere senza riuscirci, non mi è proprio piaciuto come si apre facendo il verso all'iconica scena degli intoccabili con poi quello svegliarsi dal sogno e venire catapultati in modo patetico fuori dalla finestra, molto brutto tutto il conflitto sentimentale con la moglie che è triste perché vuole un figlio, mi ha fatto schifo come Frank viene addomesticato dalla pensione e acquista atteggiamenti femminili come stirare, fare i biscottini e guardare le soap opera, orribili e da spazzatura tutte la situazioni comiche alla clinica del seme e l'idea dell infiltrarato in prigione poteva essere sviluppata meglio ma offre solo qualche gag simpatica e viene abbandonata velocemente. Per fortuna il finale alla premiazione degli Oscar salva l'intero film con situazioni disastrose davvero divertenti, infatti l'unico momento che mi ha fatto ridere per davvero è quando Frank tenta il piu possibile di rimandare l'apertura della busta rovinando la cerimonia, è uno spasso vedere il vecchio direttore d'orchestra confuso, le reazioni della folla o il regista disperarsi sempre di piu fino alla crisi di nervi, un peccato che sia un finale sprecato perché con qualche battuta visuale in piu, un inizio piu solido e uno sviluppo migliore il film poteva essere piu coeso. Nell insieme questo terzo capitolo è una mezza delusione per come è nettamente di qualità inferiore ai primi due, a tratti è noioso e scorre lento, le battute piu becere e sessiste stridono piu che in passato e a parte qualche momento del finale agli Oscar c'è davvero poco da apprezzare.
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