16 gennaio 2023

Rambo

Recensione Film
Anno: 1982
Regia: Ted Kotcheff
Genere: Thriller, Azione

★★★★★ 😁

Veterano vagabondo scappa all arresto e nasce una caccia all uomo disperata. Il primo Rambo è un ottimo thriller che mischia benissimo l'avventura, l'azione e il dramma creando un conflitto sempre piu intenso, qua amo lo sheriffo stronzo che arrogante e pieno di orgoglio causa tutta la situazione e non vuole arrendersi continuando una caccia che è una vera e propria guerra simbolica tra due mondi ma allo stesso tempo non è un antagonista stereotipato e si notano segni di rimorso, paura e umanità per le scelte che ha fatto, mi piacciono poi le discussioni con il bravo generale che è una figura paterna fiera di aver creato un macchina di morte perfetta ma anche lui fatica a capire Rambo come essere umano. Toccante la notizia che scopre all inizio, mi piace come Rambo prima accetta passivamente di essere cacciato ma poi ha un esplosione di orgoglio, si tira su il colletto e decide di disubbedire, tragico come all arresto viene torturato doppiamente con i flashback del vietnam, bello l'inseguimento pieno di salti con la moto citando La Grande fuga, pieno di tensione la situazione con l'elicottero, da brividi come i poliziotti vengono cacciati e capolavoro il momento con il coltello alla gola. Insomma è un buon film ma poteva essere soltanto quello se il finale risultava scontato e banale magari esaltando le eccezionali capacità del protagonista, invece il finale è immenso per come ha il coraggio di abbassarlo a livello umano e di tirare fuori il viscido e sporco trauma represso, il nome Rambo è diventato un aggettivo e icona di machismo e anche i sequel non hanno aiutato ma il finale del primo film è l'antitesi dell uomo forte, NON È FINITO NIENTE! in un incredibile monologo sconclusionato che appare quasi improvvisato il perfetto soldato tira fuori il caos che ha di dentro e si scopre che è solo un ragazzo traumatizzato dalla perdita dei suoi amici, vaga solo in un mondo che odia il vietnam e i soldati, Stallone non è un grandissimo attore certo ma nel finale riesce a mostrare un innocente semplicità che nessun attore di teatro riuscirebbe a catturare, è un finale catartico ed estemamente commovente e come noi lo stesso colonnello ne è sorpreso cosi capisce e abbraccia il tema centrale della storia verso i veterani.

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