8 gennaio 2023

Bardo - La Cronaca di alcune False verità

Recensione Film

Anno: 2022
Regia: Alejandro Inárritu
Genere: Arthouse, biografico

★★★ 😖

Giornalista/regista riflette sulla sua esistenza e la sua carriera diviso tra Messico e gli Stati uniti. Onirico film Arthouse di Inarritu che tra verità e finzione parla di se stesso creando un insieme di tante sensazioni in costante digressione, parte molto surreale con la leggerezza nel deserto, i pesci fuor d'acqua, il tornare nel grembo, ma poi ogni cosa acquista un senso e si capisce tutto in modo molto limpido. C'è tanta incertezza e senso di colpa in quest uomo che ha avuto successo negli stati uniti e il film crea un percorso riflessivo che lo riporta alle sue radici in Messico, dalla volgarità della tv, i genitori, i figli, la povertà, le ingiustizie, i migranti, gli indios trucidati e la contraddizione di esistere tra due paesi cosi diversi, poi con tanta furba autocritica alla sua vanità inarritu prende in giro se stesso con lo scontro con il presentatore televisivo che critica il suo approccio onirico e vanitoso ma mi è piaciuto anche come si attaccano gli intellettuali con quel meta-documentario dove c'è intervista ad un criminale che fa grande monolgo per sottolineare le differenze degli sfruttati ma il documentario stesso è un prodotto ruffiano e vanitoso che sfrutta gli sfruttati. Il film è composto da fastidiosi grandangoli che distraggono molto, Il ritmo è pessimo, la storia non cattura, dura troppo e piu di una volta arriva lo sbadiglio ma è innegabile che è pieno di tanti momenti di regia molto ricercati, che sia la metro allagata, l'incapacità di parlare durante un intervista umiliante, l'intimità con la moglie dove si inseguono felici per casa con poi l'amore che viene spezzato dal trauma, la scena di danza liberatoria, l'incontro con il padre, la gente che cade a terra, Cortez e la scalata dei corpi in piazza o il sentito emozionale addio sulla spiaggia sono tutti momenti belli e anche piuttosto sorprendenti. Nel complesso Inarritu prova a fare Fellini ma non ci riesce del tutto, cerca di parlare di troppi temi diversi e fatica a centrare un punto preciso ma anche se è un altra autocelebrativa supercazzola per pochi intenditori amanti di cinema alcuni momenti funzionano davvero e c'è una certa poetica interessante.

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