Recensione Film
Anno: 2021
Regia: Kogonada
Genere: Dramma, fantascienza
★ 😴
In futuro prossimo un uomo indaga sul perché l'androide che aiutava sua figlia ha smesso di funzionare. Uno strano intimo dramma di fantascienza che vuole scavare nell lutto, nelle sensazioni di un androide e nei conflitti identitari nel mondo multiculturale moderno ma tristemente non sa bene come presentare allo spettatore questi difficili concetti e cosi tutto arriva estemamente molto piatto e noioso. Non è per nulla un film pigro, buona la fotografia, le statue umanoidi, quando si respira la natura, la voglia di profondità, mi piacciono i viaggi in una galassia piena di ricordi e sensazioni cosi come l'idea di indagine di fantascienza è sempre intrigante ma questo film ha quella classica pretenziosità da scuola di cinema che se ne frega di intrattenere e tenere sveglio lo spettatore, cosi tutti i dialoghi sono sussurati in modo odioso, i personaggi sono freddi quanto il ghiaccio, la regia è innamorata delle parole e dell aforisma di turno, dell inquadratura statica che non vuole dire nulla ma è vagamente atmosferica, l'introduzione dove tutti ballano in una gara online è stranissima e totalmente fuoriposto rispetto al tono legnoso e impostato del film, è un mondo di fantascienza presentato male e non si capiscono bene le regole e la tecnologia, poi tutto è ambientato in odiosi interni che sembra la stessa casa inquadrata in punti diversi, la famiglia non ha vero carattere o personalità e sono figurine a servizio della storia con la solita tenera pucciosa bimba messa li per intenerire. Ma il problema piu grande del film è sopratutto il fatto che è un dramma che non riesce a commuvere e toccare, di base è la storia di un lutto, è la perdita di un figlio surrugato con un padre che deve imparare a conoscerlo e riscoprirlo quando ormai è troppo tardi ma non viene mai mostrato un contatto concreto con questo ragazzo, resta una figura vuota, distante e fredda in un rapporto gelido anche per noi spettatori rendendo il tutto estemamente noioso, una vera noia boia.
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