24 agosto 2020

L'Eternità e Un Giorno

Recensione Film
Anno: 1998
Regia: Theo Angelopoulos
Genere: Arthouse, Dramma, Filosofico

★★★ 😫

Anziano signore raggiunge la fine della sua vita e prima di "Partire" incontra un ragazzino che vive sulla strada. Arthouse biografico che è un grande flusso di coscienza di una persona che sta morendo e non vuole lasciare questa terra, la realtà fa molto presto spazio all delirio e alla fantasia allegorica con il ricordo che si fonde con il presente senza mai una netta distinzione, Il protagonista e il bambino sono un po' la stessa persona che assistono e rivivono momenti che hanno vissuto, si sente tanta malinconia, rimorso e la voglia di non andarsene per restare ancora un po' insieme prima della fine. tecnicamente è un Film pazzesco, ogni inquadratura brilla e si fa notare per come si muove fluida, parte da una bella composizone per poi evolvere in altre due o tre interessanti, sono veri e propri quadri in movimento, che sia il guardare il simbolico porto nebbioso con il cane, i ricordi della spiaggia, una scena con un fantastico ed inquientate recinto pieno di bambini appesi, il matrimonio con gli sposi che ballano o la scena sull autubus tutto è un grande mix di umide sensazioni e ricordi. Ma questa struttura da flusso di coscenza è sia un pregio che un difetto, il film è un collage di bellissime situazioni e scene ma che non si rafforzano nell insieme, tutto è distaccato, guardando il film continuavo a ripetere quanto era bella questa inquadratura o quest'altra ma la storia vera e propria non ha mai brillato quanto la tecnica che c'è dietro, certo mostrare un classico rapporto tra un Vecchio e un Bambino commuove e funziona sempre, poi Bruno Ganz è bravissimo ma il protagonista e la sua vita mi sono apparsi vuoti e troppo distanti, spesso non si capisce neanche il contesto di ciò che viene mostrato e di veri personaggi nel film ce ne sono pochi e sono tutti piuttosto abbozzati ad archetipi, la vita di una persona è piena di importanti incontri, rapporti, conflitti e per me è sbagliato trasformarli solo in semplici comparse tanto per fare la composizione artistica. Insomma è una poetica e tragica riflessione sulla mortalità che ha una regia pazzesca piena di malinconia ma la narrativa generale è disordinata e la descrizione della vita di quest uomo è fin troppo distante per essere veramente apprezzata.

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