Recensione Film
Anno: 1998
Regia: Theo Angelopoulos
Genere: Arthouse, Dramma, Filosofico
★★★ 😫
Anziano signore raggiunge la fine della sua vita e prima di "Partire"
incontra un ragazzino che vive sulla strada. Arthouse biografico che è
un grande flusso di coscienza di una persona che sta morendo e non
vuole lasciare questa terra, la realtà fa molto presto spazio all
delirio e alla fantasia allegorica con il ricordo che si fonde con il
presente senza mai una netta distinzione, Il protagonista e il bambino
sono un po' la stessa persona che assistono e rivivono momenti che hanno
vissuto, si sente tanta malinconia, rimorso e la voglia di non
andarsene per restare ancora un po' insieme prima della fine.
tecnicamente è un Film pazzesco, ogni inquadratura brilla e si fa notare
per come si muove fluida, parte da una bella composizone per poi
evolvere in altre due o tre interessanti, sono veri e propri quadri in
movimento, che sia il guardare il simbolico porto nebbioso con il cane, i
ricordi della spiaggia, una scena con un fantastico ed inquientate
recinto pieno di bambini appesi, il matrimonio con gli sposi che ballano
o la scena sull autubus tutto è un grande mix di umide sensazioni e
ricordi. Ma questa struttura da flusso di coscenza è sia un pregio che
un difetto, il film è un collage di bellissime situazioni e scene ma che
non si rafforzano nell insieme, tutto è distaccato, guardando il film
continuavo a ripetere quanto era bella questa inquadratura o quest'altra
ma la storia vera e propria non ha mai brillato quanto la tecnica che
c'è dietro, certo mostrare un classico rapporto tra un Vecchio e un
Bambino commuove e funziona sempre, poi Bruno Ganz è bravissimo ma il
protagonista e la sua vita mi sono apparsi vuoti e troppo distanti,
spesso non si capisce neanche il contesto di ciò che viene mostrato e di
veri personaggi nel film ce ne sono pochi e sono tutti piuttosto
abbozzati ad archetipi, la vita di una persona è piena di importanti
incontri, rapporti, conflitti e per me è sbagliato trasformarli solo in
semplici comparse tanto per fare la composizione artistica. Insomma è
una poetica e tragica riflessione sulla mortalità che ha una regia
pazzesca piena di malinconia ma la narrativa generale è disordinata e la
descrizione della vita di quest uomo è fin troppo distante per essere
veramente apprezzata.
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