23 giugno 2019

Quella Sporca Dozzina

Recensione Film
Anno: 1967
Regia: Robert Aldrich
Genere: Guerra, Commedia
Titolo Originale: The Dirty Dozen
★★★★ 😈

Gruppo di soldati criminali viene riunito per una missione suicida in territorio nazista. Un film antisistema che si scontra con l'idea convenzionale di eroismo, dovere, onore e trasforma gli ultimi in primi, viene offerta una seconda possibilità a chi non se la meriterebbe nemmeno, un gruppo di outsider anarchico, ribelle, che non ha valori e non crede in nulla e nessuno, e piu che contro i nazisti è proprio nella possibilità di riscatto contro il sistema la vera sfida che questi uomini devono vincere. Il cast è pazzesco, specialmente memorabili sono Lee Marvin, Cassavetes, Bronson e un giovane Donald Sutherland, tutti ottimi nelle loro serie facce scavate e nei loro sorrisi menefreghisti, il film parte benissimo mostrando fin da subito il destino di questi personaggi, una fredda e brutale impiccaggione senza gloria e poi partono i fantastici titoli di testa affiancati alle facce dei personaggi di cui facciamo piano piano la conoscenza, all inizio mi piace molto la ribellione di un sudaticcio Cassavetes e le difficoltà del maggiore Reisman che tenta in tutti i modi di riuscire ad unire questa banda di folli, ed è bello che è nello sciopero della barba che tutti trovano un punto di incontro. Ma Nonostante sia un flm di guerra il tutto è approcciato in maniera troppo scanzonata e goliardica, c'è un tono troppo leggero e manca quella punta graffiante che ricorda allo spettatore la brutalità della guerra, specie nel finale non sembra avere abbastanza coraggio o voglia di osare, il finale frettoloso non mi convince, capisco la voglia di offrire allo spettatore un senso di "spreco" ma lo spreco tematico diventa piu uno spreco narrativo e il tutto si chiude in modo insoddisfacente. Resta comunque un grande film pieno di momenti comici e di tensione, e il tutto incarna bene la grande voglia di riscatto di chi è stato gia giudicato, l'arco dei personaggi poteva benissimo essere quello di criminali egoisti che imparano a sacrificarsi per la patria ma in realtà non c'è una morale cosi banale, il modo con cui uccidono i nazisti e le loro mogli come dei topi in gabbia è inquietante, c'è poi chi non ha alcuna voglia di cambiare rovinando tutto e resta nel finale una forte sfiducia nell'autorità, nelle gerarchie e nelle regole precostitutite.

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