Recensione Film
Anno: 1967
Regia: Robert Aldrich
Genere: Guerra, Commedia
Titolo Originale: The Dirty Dozen
★★★★ 😈
Gruppo di soldati criminali viene riunito per una missione suicida in
territorio nazista. Un film antisistema che si scontra con l'idea
convenzionale di eroismo, dovere, onore e trasforma gli ultimi in primi,
viene offerta una seconda possibilità a chi non se la meriterebbe
nemmeno, un gruppo di outsider anarchico, ribelle, che non ha valori e
non crede in nulla e nessuno, e piu che contro i nazisti è proprio nella
possibilità di riscatto contro il sistema la vera sfida che questi
uomini devono vincere. Il cast è pazzesco, specialmente memorabili sono
Lee Marvin, Cassavetes, Bronson e un giovane Donald Sutherland, tutti
ottimi nelle loro serie facce scavate e nei loro sorrisi menefreghisti,
il film parte benissimo mostrando fin da subito il destino di questi
personaggi, una fredda e brutale impiccaggione senza gloria e poi
partono i fantastici titoli di testa affiancati alle facce dei
personaggi di cui facciamo piano piano la conoscenza, all inizio mi
piace molto la ribellione di un sudaticcio Cassavetes e le difficoltà
del maggiore Reisman che tenta in tutti i modi di riuscire ad unire
questa banda di folli, ed è bello che è nello sciopero della barba
che tutti trovano un punto di incontro. Ma Nonostante sia un flm di
guerra il tutto è approcciato in maniera troppo scanzonata e goliardica,
c'è un tono troppo leggero e manca quella punta graffiante che ricorda
allo spettatore la brutalità della guerra, specie nel finale non sembra
avere abbastanza coraggio o voglia di osare, il finale frettoloso non mi
convince, capisco la voglia di offrire allo spettatore un senso di
"spreco" ma lo spreco tematico diventa piu uno spreco narrativo e il
tutto si chiude in modo insoddisfacente. Resta comunque un grande film
pieno di momenti comici e di tensione, e il tutto incarna bene la grande
voglia di riscatto di chi è stato gia giudicato, l'arco dei personaggi
poteva benissimo essere quello di criminali egoisti che imparano a
sacrificarsi per la patria ma in realtà non c'è una morale cosi banale,
il modo con cui uccidono i nazisti e le loro mogli come dei topi in
gabbia è inquietante, c'è poi chi non ha alcuna voglia di cambiare
rovinando tutto e resta nel finale una forte sfiducia nell'autorità,
nelle gerarchie e nelle regole precostitutite.
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