Recensione Film
Anno: 2019
Regia: M Night Shyamalan
Genere: Cinefumetto, Dramma
★★ 😕
Terzo e Ultimo capitolo della trilogia superoistica di Shyamalan. Parte male, la trama all inizio cade prigioniera in un grosso buco e fatica ad uscirne, il primo tempo è inutilmente verboso e continua a rispiegare chi sono i personaggi fino alla nausea ma per capire tutto è necessario comunque aver visto i due precedenti quindi questa esposizione diventa ancora piu inutile e ridondante, cerca poi di essere introspettivo e filosofico aggiungendo un dubbio esistenziale tra follia e fede ma non è particolarmente efficace perché si intuisce facilmente la verità, per funzionare la storia doveva ingannare meglio lo spettatore con una forte ambiguità di prospettive, i classici dubbi da manicomio arkham andavano costruiti meglio e l'Antitesi della dottoressa doveva ad un certo punto sembrare cosi forte e ragionevole da mettere in seria crisi i 3 personaggi tanto da farci rivalutare gli eventi dei precedenti film. Comunque nonostante la partenza da elefante il film nella seconda ora risale dal buco e piano piano costruisce il suo discorso soddisfando pienamente (anche se è per molti è proprio il finale la parte piu debole) certo ci sono una marea di forzature con una scrittura grossolana che si può criticare quanto si vuole ma è innegabile che Shyamalan nonostante i suoi errori non ha perso la voglia di osare, c'ha le palle quadrate e caga in faccia a chi voleva la baracconata trash per bambini, cosi l'operazione resta un coraggioso Dramma che omaggia i canoni del genere superoistico senza svilirlo o sbeffeggiarlo, gioca con le aspettative, critica apertamente la voglia di sterile violenza dei giovani e fa un discorso sull unicità di chi soffre schiacciato dall Ordine del mondo che odia i figli del caos ed elimina le diversità, e mi piace molto che invece di masturbarsi con le Icone l'attenzione si sposta sui parenti dei personaggi che si ritrovano insieme a portare il peso di questo dolore. Decisamente è il piu debole dei tre visto che ha un esecuzione che fa acqua da tutte le parti ma chiude una trilogia che merita davvero di essere ricordata per come ha provato a nobilitare il genere andando oltre l'effimero spettacolo.
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