7 febbraio 2018

Il Filo Nascosto

Recensione Film
Anno: 2017
Regia: Paul Thomas Anderson
Genere: Sentimentale, Dramma
★★★★ 😋

Permaloso sarto inizia turbolenta relazione con una donna timida ma altrettanto caparbia. Un Dramma sentimentale molto classico e Glamour che danza tutto sotto le tenere note da valzer e offre un ottimo mix di conflitto, Sentimento e Dramma senza mai esagerare o strafare, descrive in maniera perfetta il compromesso in amore e una difficile relazione come ce ne sono tante, tutti si sono sicuramente innamorati di una persona orribile, qualcuno che non era ancora emotivamente maturo per riuscire ad amare veramente, il risentimento e le accuse reciproche crescono velocemente e ben presto l'odio si fonde con l'amore in una pericolosa relazione Tossica. Qua il protagonista è un vero e proprio bastardo che fin da subito mostra la sua lingua tagliente manco fosse un acida suocera, ha un ego smisurato e non ha idea di che cosa sia il vero Rispetto, vive arroccato, concentrato nel suo mondo per nascondere le sue fragilità e per paura che il suo regno di uomo forte crolli come un castello di carte, Il creare vestiti è quindi chiara metafora della sua vita metodica e delle strette regole che cuce addosso alle donne che incontra, regole prestabilite di comportamento da non infrangere assolutamente, ma la protagonista femminille vuole amare liberamente, senza ostacoli e costrizioni, e fa di tutto per spaccare queste regole dichiarando una vera e propria guerra alla forte identità del Maschio, e proprio questo loro scontro tra egoismi, questa dinamica sentimentale mi è piaciuta molto, è un modo elegante di mostrare due amanti prendersi a schiaffi a vicenda, gioca in modo sottile sull eterno Bisogno d'amore sado-masochistico che si ha quando si è innamorati. Inutile dire che la recitazione è ai massimi livelli, bravissima Lesley Manville a fare fredda sorella (fantastico quel non litigare con me perché non ne usciresti vivo) Daniel Day-Lewis è una garanzia anche se ogni tanto sembrava fare le faccine come Christoph Waltz, mentre Vicky Krieps stranamente sembra Miles teller con la parrucca, la tecnica è eccellente, ogni momento colpisce e ha un sottotesto psicologico chiaro e profondo, il climax finale in cucina è un capolavoro, una scena densa e perfetta che alle parole di lui ho esultato WOW! che roba! insomma è un film che Dal punto di vista formale rasenta la perfezione, buono come il burro, peccato che ha un ritmo lento e inesorabile che ucciderebbe anche un elefante.

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