6 luglio 2017

Sword of Doom

Recensione Film
Anno: 1966
Regia: Kihachi Okamoto
Genere: Chambara
★★★★ 😈

Il samurai piu bastardo del mondo crede di essere invincibile ma dovrà ricredersi. Un interpretazione di Tatsuya Nakadai fantastica, Regia Ottima che crea grandi atmosfere, magistrale ad esempio la prima apparizione del protagonista che appare dal nulla dietro la testa del vecchio che si gira, o lui che affronta gli assassini e si dirige nell suo percorso nebbioso oppure tutta la battaglia di Mifune sotto la neve, Vediamo una serie di Mattanze stilistiche a suon di katana molto violente che intrattengono con gusto e dialoghi in Inquadrature taglienti con i personaggi che si minacciano e schiacciano nei quadri, Uso delle ombre che da spessore agli sguardi, montaggio che colpisce con alcuni tagli metaforici e pieni di significato ma sopratutto funzionano delle scene dove il ritmo rallenta lasciando spazio a silenzi pieni di Tensione. Il Film è un chambara un po' confuso con le sue sottotrame ma molto Nero, è una discesa infernale nella parte piu oscura dell essere umano, è praticamente una storia sulla perdita dell anima, l'umanità che perde se stessa e ogni virtù. Certo guardando il film la cieca furia finale rimane impressa ma credo che tolti i duelli quello che piu colpisce è come le donne sono sempre le vere vittime di questi mondi medievali dominati da uomini completamente fuori di testa.

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